La sala ripercorre la nascita e l’evoluzione della science fiction statunitense sulle riviste pulp fra la fine degli anni ’20 e gli inizi degli anni ’40 del ‘900.
Sono esposti numeri da collezione di Amazing Stories, Weird Tales, Astounding Stories, Wonder Stories e moltissimi altri titoli di pulp magazine della collezione appartenuta a Riccardo Valla (1942-2013), tra i massimi studiosi e operatori editoriali nell’ambito della fantascienza in Italia.
Con il termine Pulp venivano definite all’inizio del XX secolo le riviste a poco prezzo di narrativa popolare.
Il nome deriva dalla polpa del legno dalla quale si ricavava la carta a basso costo su cui erano stampate.
E’ su queste pubblicazioni che si sviluppano i principali generi dell’immaginario novecentesco: il poliziesco, il romance, l’horror e – naturalmente – la fantascienza.
Il primo pulp è in genere considerato The Argosy, pubblicato a partire dal 1882 dall’editore Munsey, ma l’età dell’oro di queste pubblicazioni è certamente quella tra le due guerre mondiali.
Nel secondo dopoguerra, con la nascita del mercato dei paperback e delle riviste in formato digest, il raffinarsi dei gusti del pubblico e la comparsa di nuove forme di intrattenimento come le serie televisive e i fumetti, le riviste pulp si avviarono a un rapido declino.
Una sezione approfondisce le coloratissime illustrazioni di copertina di Frank Paul dedicate alle Città del Futuro e al centro della sala è esposta l’installazione The Floating Island, un omaggio all’Isola a Elica di Jules Verne e alle città volanti delle copertine di Paul, dell’artista CRISIPLASTICA.